Volevo condivere con voi un pensiero che mi fa riflettere.
Qualche mese fa, studiando ecologia animale, ho appreso l'esistenza di due strategie, adottate dalle numerose specie animali che popolano questo mondo, per sopravvivere e permettere la continuazione della loro specie. Queste 2 strategie vengono definite "r" e "K", e negli insetti, probabilmente il gruppo più grande esistente, si notano bene i due modelli caratteristici, per esempio, gli afidi rappresentano bene la "strategia r" essi, infatti, hanno esplosioni improvvise nel numero di individui in una popolazione, in breve tempo tutti gli afidi mangiano e distruggono tutte le risorse disponibili nella zona, pochi di essi resistono alla prima carenza di sostanze nutritive e periodicamente c'è moria nella popolazione, almeno finché l'ambiente non riesce a ricreare un habitat adatto ad una nuova esplosione.
La "strategia K" vede un maggior risparmio energetico, è caratterizzato da cure parentali e un controllo del numero di individui della popolazione, le risorse vengono utilizzate solo nel bisogno e immagazzinate a scorta per i periodi più rigidi, lo scopo è quello di garantire risorse alle generazioni di individui della popolazione futura. Un esempio può essere dato dalle formiche o dalle api, le quali famose per il loro incessante lavoro, hanno interesse che la loro attività sia di aiuto alla vegetazione e all'ambiente. (per nettare semi e frutti)
Con questo post voglio ricordare che noi, esseri umani, siamo all'apice della scala evolutiva e dovremmo prendere ad esempio i piccoli insetti con strategia K e cercare di non sfruttare come abbiamo e stiamo ancora facendo le risorse che l'ambiente ci da. Il più grande traguardo sarebbe capire cosa significa Sostenibilità per ognuno di noi. La definizione non è stata scritta nel Rapporto Brundtland del 1987, ma dalle formiche molto tempo fa!
E' con un pizzico d'orgoglio che ospitiamo il primo post di "Nicolas Eymerick". Benvenuto a bordo
RispondiEliminaMi unisco al Gelso nel dare il benvenuto al nuovo collaboratore e vedo con piacere che abbiamo la stessa sensibilità ambientale!
RispondiElimina