lunedì 5 ottobre 2009

Gli orti in Alonte

Quando penso all'orto non penso a quello del nonno o di qualche zia, penso agli orti del Corriere della Sera a Milano. Si perchè 30 anni fa fui invitato da un'amica di Milano a trascorrere la domenica in città. Partimmo da Viale Certosa e dopo qualche km dietro al Cimitero Musocco si apri un enorme parco. Era un parco particolare perché suddiviso in piccoli spazi dove ogni dipendente del Corriere coltivava le sue verdure, teneva una ombrellone e qualche sdraio.

Gli orti quindi non sono una caratteristica della campagna. Erano piuttosto comuni in tante grandi città. Con l'inizio della rivoluzione industriale e in una visione dettata dalla nuova urbanistica si fece avanti l'idea che le sorti delle città fossero autonome e distinte dalla campagna.
Ora Alonte si sta avviando al completamento della sua urbanizzazione. Molto si potrà costruire ancora, ma nulla toglierà, e così spero, la caratteristica di paese di campagna. E quale area, più della campagna, e adatta alla coltivazione degli ortaggi e delle verdure da portare in tavola.
Ma alla base della coltivazione amatoriale dell’orto in tempi attuali non è tanto la necessità di fare economia (le statistiche evidenziano infatti come una buona parte della produzione venga regalata ad amici e parenti), quanto il desiderio di “sapere cosa si mangia” e la preoccupazione alimentare per se stessi ed i propri figli.
Il ritorno alla coltivazione dell'orto è un fenomeno recente e sta trovando sempre più supporto nelle strutture pubbliche. Ormai sono molti i comuni che incentivano l'uso di aree pubbliche all'uso privato di orti. Vogliamo percorrere proprio tutti gli errori che le nostre città ci regalano?
Ad Alonte viviamo il paradosso di vedere settimanalmente agli angoli dei cancelli centinaia di secchielli rossi destinati alla raccolta dell'umido. Come è possibile che nel nostro paese non si riesca ad attivare dei compost che trattino a livello familiare, e senza spese, l'umido prodotto.
Ora avanzo una proposta all'Amministrazione Comunale: negli spazi che vengono destinati a verde pubblico il Comune si impegni ad adottare regolamenti che permettano ai privati di rilevarne la gestione. Allego qui il regolamento di un Comune dell'Emilia Romagna che ha già attivato l'operazione.

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