Ora Alonte si sta avviando al completamento della sua urbanizzazione. Molto si potrà costruire ancora, ma nulla toglierà, e così spero, la caratteristica di paese di campagna. E quale area, più della campagna, e adatta alla coltivazione degli ortaggi e delle verdure da portare in tavola.
Ma alla base della coltivazione amatoriale dell’orto in tempi attuali non è tanto la necessità di fare economia (le statistiche evidenziano infatti come una buona parte della produzione venga regalata ad amici e parenti), quanto il desiderio di “sapere cosa si mangia” e la preoccupazione alimentare per se stessi ed i propri figli.
Il ritorno alla coltivazione dell'orto è un fenomeno recente e sta trovando sempre più supporto nelle strutture pubbliche. Ormai sono molti i comuni che incentivano l'uso di aree pubbliche all'uso privato di orti. Vogliamo percorrere proprio tutti gli errori che le nostre città ci regalano?
Ad Alonte viviamo il paradosso di vedere settimanalmente agli angoli dei cancelli centinaia di secchielli rossi destinati alla raccolta dell'umido. Come è possibile che nel nostro paese non si riesca ad attivare dei compost che trattino a livello familiare, e senza spese, l'umido prodotto.
Ora avanzo una proposta all'Amministrazione Comunale: negli spazi che vengono destinati a verde pubblico il Comune si impegni ad adottare regolamenti che permettano ai privati di rilevarne la gestione. Allego qui il regolamento di un Comune dell'Emilia Romagna che ha già attivato l'operazione.
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