mercoledì 3 marzo 2010

Scoop : ieri lo scriveva il Gelso oggi il Corriere della Sera

Ieri lo scriveva il Gelso di ALONTE oggi lo scrive sulla prima pagina il Corriere della Sera :
"Coloro che si erano illusi dopo le elezioni del 2008 che il Pdl fosse diventato un partito vero, qualcosa di piú di una lista elettorale, è stato costretto a ricredersi". E' invece "una corte", una "somma di rissosi potentati locali riuniti attorno a figuranti di terz'ordine, rimasuglio di oligarchie dei quadri di partito dei Governi della Prima Repubblica". Tra questi, "mischiati alla rinfusa, spesso nel Mezzogiorno, gente dai dubbi precedenti, ragazze troppo avvenenti, figli e nipoti, genti di ogni risma, ma di nessuna capacitá".


Un vecchio abbonato del Corriere della Sera riporta qui volentieri la tesi del suo direttore De Bortoli che si scusa dell'errore e della necessità di inserire in prima pagina l'articolo di Sergio Rizzo sulla corruzione nell'amministrazione pubblica. 


Chi scrive più volte si è battuto da queste colonne per avere un servizio Internet all'altezza dei tempi e aperto, senza censure e fonte di possibili confronti.
Ieri abbiamo dato un piccolo esempio di cosa possa essere una rete libera e collaborativa e ripaga dei piccoli sacrifici svolti per portare alla vostra attenzione il problema della comunicazione.


Attendiamo vostri commenti

3 commenti:

  1. alla luce di quanto si legge si può pensare che gli attuali errori di presentazione delle liste del PDL non siano frutto di congiure comuniste, ma piuttosto beghe nella composizione della lista fin sulla porta delle Cancellerie.
    A questo proposito cosa è successo a Lonigo pare significativo.
    Il coordinatore provinciale del PDL al Giornale di Vicenza dichiara :
    non c'è il simbolodella PDL perchè quando ci possono essere 2 liste che si rifanno al partito il simbolo non viene concesso.
    Peccato che non ci sia la seconda lista e nella prima si faccia fatica a riconoscerne i referenti.

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  2. ..se ricordassi anche un po' di Platone?!:
    La democrazia si fonda su elementi razionali,
    su chi vigila cosa, sulla decisionalità partecipata, non su elementi
    irrazionali
    marta

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  3. Non arrivando a Platone presto ricorderemo Elsa Morante

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