giovedì 4 marzo 2010

Come nacque l'asilo parrocchiale di Alonte (1955-58)

Leggo sul libretto della quaresima della Parrocchia di Alonte e Corlanzone la storia di come si arrivò a costruire la Scuola Materna. Dapprima un grazie a Don Gianni per aver dato spazio a questo episodio, poi una gradevole scoperta in Filiberto Dal Cortivo che con passione ha risistemato l'archivio Parrocchiale rendendolo una prezioso strumento di indagine storica della nostra comunità.

"Come nacque l'asilo parrocchiale di Alonte (1955-58)

"Siamo un gruppo di mamme della parrocchia di Alonte che ci rivolgiamo alla Eccellenza Vostra, piene di fiducia e sicure d'essere dalla bontà vostra esaudite in quello che riteniamo un nostro santo e inderogabile desiderio e cioè che la Eccellenza Vostra abbia da interessarsi affinchè, anche nella nostra parrocchia, abbia da funzionare il più presto possibile l'asilo".

Questa umile istanza,

inoltrata al vescovo di Vicenza probabilmente tra la fine del 1954 e i primi mesi dell'anno successivo, corredata da un elenco dei bambini nati ad Alonte negli anni compresi fra il 1949 e il 1953, è il documento che, nella sua toccante semplicità, costituisce una sorta di simbolica prima pietra nella costruzione della scuola materna di Alonte. E' come se, da quel momento, si fosse innalzato una specie di sipario su una rappresentazione felicemente conclusasi quattro anni più tardi, grazie, senza dubbio, al sostegno di alcune istituzioni, prima fra tutte l'Amministrazione Comunale nella figura del sindaco Clotilde Veronese (val la pena di ricordarla), ma precipuamente all'assidua disponibilità di moltissime famiglie alontine prodigatesi, con i sacrifici che tutti possiamo ben immaginare, affinchè la comunità possedesse finalmente una propria casa per l'infanzia.

Senz'altro singolare e commovente fu l'iniziativa di tante mamme, immagine molteplice e vivificante di un'energia e di una volontà coerenti e solide, che, senza starsene con le mani in mano ad aspettare invano che qualcuno provvedesse per loro, avevano deciso di mettere nero su bianco, dando un impulso forse determinante verso la realizzazione di un'opera tanto agognata dall'intera comunità. Fu così che il 18 maggio 1955 monsignor Carlo Zinato autorizzò, con proprio decreto, la costruzione su area di proprietà della prebenda parrocchiale di un fabbricato ad uso esclusivo di asilo infantile, anche se i lavori erano iniziati dal precedente mese di marzo, come risulta dai "Registri delte presenze degli edili", cioè dei muratori, a riprova di quanto il predetto decreto vescovile non fosse che l'ufficializzazione di un assenso già espresso e pervenuto per le vie brevi. Il Vescovo diede, inoltre, disposizioni perché la rendita del beneficio rimasto vacante della prebenda parrocchiale di San Biagio fosse devoluto a sostegno delle spese necessarie al compimento dell'opera, esaudendo così la richiesta che i membri del Comitato preposto all'erezione della scuola materna (Angelo Zarantonello che ne era il presidente, Bertillo Zarantonello, Gelindo Boron e Guido Mistrorigo) avevano in tal senso formulato con lettera datata 2 novembre 1955.

Le spese, il cui ammontare andava via via delineandosi attraverso i vari progetti sottoposti ai componenti del predetto Comitato da un'impresa edile di Alonte, erano costituite da somme in denaro con cifre a sei zeri. Un primo preventivo, non datato, ma verosimilmente esaminato dal Comitato nei primi mesi del 1955, prevedeva 1.120.000 lire per la parziale conclusione dei lavori; mentre un successivo preventivo, datato 28 maggio 1955, fissava il definitivo ammontare della spesa a lavori ultimati a 6.095.785 lire. Si pensi, perciò, alla difficoltà di reperire una tale somma di denaro che in quegli anni - i conti sono presto fatti -. rappresentava davvero un'enormità.

Eppure i membri del Comitato e quanti collaborarono con loro riuscimno nell'impresa, grazie all'aiuto di molti, in primo luogo dell'Amministrazione Comunale a cui, il 18 aprile 1955, il Comitato aveva inviato una lettera "perché voglia affrancare questa meravigliosa iniziativa". Benchè la minuta di questa missiva rechi nella parte in basso, a matita, la scritta "senza nisposta", il comune di Alonte provvide al sostegno delle spese di volta in volta occorrenti alla costruzione dell'asilo con regolari corresponsioni di somme in denaro.
Assai significativa e, per certi versi, drammatica è una lettera del 24 ottobre 1958, indirizzata al parroco di Alonte, ove l'allora primo cittadino Clotilde Veronese, nel consegnare le chiavi del fabbricato - a questo punto completato - a don Orsato, affermava di aver parzialmente liquidato i muratori, dato che in quella circostanza le risorse finanziarie comunali non consentivano ulteriori spese, di averli rimandati dal parroco stesso per il saldo definitivo e di aver sporto denuncia ai Carabinieri a seguito di insulti e minacce a lei indirizzate dalle maestranze, evidentemente furiose per non aver ancora ricevuto tutto il compenso pattuito.
Altre sostanziose elargizioni vennero effettuate dalla Banca Popolare Agricola di Lonigo, rispettivamente il 30 aprile 1956 e il 23 maggio 1958, con due somme di diecimila lire ciascuna; dalla Banca Cattolica del Veneto con sede Lonigo che il 14 marzo 1958 emise un assegno di cinquemila lire in favore del presidente del Comitato Angelo Zarantonello; dal Ministero dell'Interno che, nella figura e per interessamento del prefetto di Vicenza dr. Nicosia, concesse alla scuola materna di Alonte una sovvenzione straordinaria di 75.000 lire.

Ma ciò che consentì di giungere al momento fatidico - l'anno era il 1958 - in cui l'ultima rata fu definitivamente liquidata all'impresa costruttrice (la nota, a penna, datata 15 luglio 1958, che si trova assieme ad altri appunti relativi a precedenti pagamenti compiuti, appare in calce al preventivo del 28 maggio 1955); in cui degli alberi di tiglio, per i quali aveva fatto istanza al Vescovo di Vicenza Angelo Zarantonello con lettera dal 22 novembre 1956, vennero finalmente piantati nel cortile antistante la scuola materna; in cui le suore provenienti dall'Istituto delle Suore Francescane Elisabettine di Padova presero servizio presso l'asilo (contattati da don Orsato, avevano declinato l'invito la Congregazione Suore Francescane di Cristo Re di Venezia, l'Istituto Sorelle della Sacra Famiglia e l'Istituto Piccole Figlie di San Giuseppe entrambi di Verona, l"'lnstitution du Petit" di Sucy En Brie, città situata nel dipartimento della Valle della Marna, in Francia) fu il concreto, determinante, instancabile sostegno che la gente di Alonte mai fece mancare ai membri del Comitato per l'erezione della Scuola Materna e a quanti si adoperarono per la buona riuscita dell'impresa. D'altro canto, basta scorrere le pagine dei già citati "Registri delle presenze degli edili" per constatare quanto le entrate del costruendo asilo, ivi annotate, fossero primariamente fondate sulla buona volontà e sui sacrifici delle famiglie alontine.

Vi era chi, come Silvia Munaretti o la famiglia di Francesco Dal Bosco, aveva disposto, a guisa di 'lascito testamentario, che una somma di denaro, talora ingente come nel caso della signora Munaretti, fosse devoluta a sostegno delle spese occorrenti all'edificazione dell'asilo. Sorse, a tal proposito, un'accesa controversia fra il parroco di Alonte, da una parte, e i fratelli Angelo e Girolamo Munaretti, dall'altra, per la completa corresponsione di quanto previsto (due milioni di lire) nelle ultime volontà della sorella Silvia. Impugnando il testamento, Angelo e Girolamo Munaretti si rifiutarono di pagare la predetta somma e solo successivamente, il 26 gennaio 1956, si accordarono col parroco di Alonte per lasciare all'asilo l'importo di 700.000 lire.

Vi era chi, altresì, aveva generosamente messo mano alle proprie tasche, come l'insegnante Maria Veronese Bellin che, il 21 giugno 1956, consegnò ai membri del Comitato diecimila lire. Emergevano, infine, con straordinaria continuità le questue di grano e frumento, la cosiddetta "buona usanza", i proventi derivati dalla vendita di uova, pollame e uva, le singole offerte e le tantissime sottoscrizioni. In definitiva l'autentica solidarietà di uomini e donne di Alonte fu, simbolicamente, il vero cemento su cui l'asilo parrocchiale, oggi felicemente gremito di tanti bambini, ha posto e pone tuttora le proprie fondamenta. Una sorta di inestimabile patrimonio che tutti noi abbiamo il sacrosanto dovere di conoscere, apprezzare e ricordare ai nostri figli, perché la storia è vita e la vita non finisce mai.

Filiberto Dal Cortivo

P.S. La documentazione relativa alla storia dell'asilo parrocchiale è contenuta nelle buste nr. 7, 8 e 9 dell'Archivio Parrocchiale di San Biagio di Alonte."

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