Raccolgo con favore da un post del prof. Pietro Ichino 4 piccoli spunti per migliorare il capitale sociale
4) Custodire fin da piccoli i beni pubblici - Il potenziamento dell’ora di educazione civica male non fa, ma ci vuole di più. Non serve far recitare a memoria articoli della Costituzione. Perché non dare spazio ad attività, magari abbinate all’insegnamento dell’educazione tecnica, in cui con i ragazzi venga fatta piccola manutenzione e abbellimento degli edifici scolastici, per insegnare il gusto del mantenere e sviluppare i beni pubblici? Meglio ancora se questo venisse fatto coinvolgendo i genitori, ciascuno con le sue capacità.
A piccoli passi
Certo, questi suggerimenti possono sembrare inutili gocce nel mare e quand’anche fossero in grado di indurre un circolo virtuoso di micro ricostruzione del capitale sociale, ci vorrebbe tempo perché gli effetti iniziassero a farsi sentire. Ma come dice un proverbio cinese: “Una marcia di mille miglia inizia con un passo”. Pietro Ichino
venerdì 5 febbraio 2010
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Chiamata direttamente in causa, non posso che concordare con quanto suggerito. Di più: tali interventi non favoriscono solo la consapevolezza di cittadinanza attiva, ma anche di appartenenza all'istituzione. In concreto gli alunni potrebbero essere più motivati alla frequenza scolastica e all'impegno (parola del tutor che conduceva il corso per l'inserimento in ruolo di insegnante).
RispondiEliminaFino a qualche anno fa Legambiente proponeva alle scuole l'operazione "Nontiscordardime":una giornata dedicata all'abbellimento e alla ristrutturazione degli edifici scolastici. Pongo però un quesito: quali ore di insegnamento usiamo? Quelle di tecnologia? Forse, ma sono solo due a settimana, e sempre divise. E con quante persone? In rapporto 1 insegnante a 25 o 27 alunni come sono le nuove prime della riforma Gelmini? Lo facciamo in ore di esubero? Quali? sempre per la citata riforma a partire da settembre prossimo non ce ne saranno più e tutto l'extra curricolare dovrà essere pagato. Con quali soldi? La scuola, l'università e la ricerca sono sempre più dimenticate, abbandonate alla buona volontà, soggetti a riforme sempre più spezzettate e disorganiche. Ribadisco: io sono disponibile al percorso proposto, ma qualcuno mi spieghi concretamente come fare!