mercoledì 26 maggio 2010

Compostaggio

Alonte è sempre stato un piacevole paese immerso nel verde e nell'agricoltura tradizionale, questo probabilmente mi influenzò molto quando qualche anno fa scelsi di dedicare i miei studi all'ambiente. Molte cose da allora mi colpirono come l'entomologia, la pedologia, la patologia vegetale.. una di queste però è anche il compostaggio, quella buona abitudine di mettere da una parte gli avanzi di cucina per ottenere un pò di terriccio per concimare le piantine dei nostri vasi..
è una pratica che alcuni conoscono e altri no, ma in pochi le danno grande importanza..
Mi piacerebbe far conoscere i vantaggi e sfatare le esternalità negative che spesso le sono affidate.

Fare compostaggio significa creare un habitat favorevole all'insediamento di tutta una serie di organismi e microrganismi chiamati "Skavengers" o spazzini, detritivori e saprobi, questi trasformano varie sostanze complesse in sostanze più semplici, alcuni di questi, per esempio, specializzandosi nel degradare la lignina (componente principale nei fusti delle piante) rendono biodisponibile la cellulosa, in molecole più piccole e semplici da demolire o sintetizzare da altri organismi.
Immaginando che lo scopo di fare compostaggio sia ricreare un habitat, possiamo dedurre facilmente le norme basilari per un suo corretto sviluppo:


- un bilanciamento del carbonio sull'azoto (20/1)

- abbondante aerazione della massa compostata

- una buona umidità (45-60%)

Queste sono le uniche tre cose da sapere. Non è difficile come sembra, il primo punto spiega che per dar da mangiare ai nostri piccoli organismi dovremmo immettere nel compost una quantità di avanzi di cucina pari o leggermente inferiore agli sfalci del giardino. Gli avanzi di cucina sono ricchi di azoto, gli sfalci invece di carbonio, i primi accelerano il processo di compostaggio e forniscono le sostanze nutritive immagazzinate nel terriccio, un eccessivo apporto di azoto comporta però cattivi odori, i secondi forniranno al compost maturo caratteristiche strutturali ottimali (cioè il miglior substrato possibile per la crescita delle radici delle nostre piante). Dal secondo e terzo punto si può trarre il come costriure e il luogo più adatto per il compostaggio: si consiglia di compostare in un posto ombreggiato e con un area di circa un metro per uno, da non sviluppare troppo in altezza per evitare che il peso della massa compostata elimini l'aria e l'umidità alla base. Un ultima azione sarebbe quella di rivoltare con un forcone ogni tanto per i primi due mesi la massa compostata per permettere una migliore areazione.
Si ha compost maturo quando preso in mano non ci lascia con la mano sporca o se immersa una piccola quantità di compost in una bacinella d'acqua trasparente le frazioni organiche non si diluiscono colorando l'acqua del tipico colore bruno (per capirsi, se non fosse maturo una parte precipita sul fondo, e l'altra galleggiando lascia l'acqua al centro trasparente).


Il terriccio che compriamo di solito proviene dall'est europeo, è quasi sterile e presenta solo un compostato ricco di lignina, ottimo substrato per le radici delle piantine ma quasi privo di sostanze nutritive, per questo vengono aggiunte palline di colore bianco che contengono nutrienti che si sciolgono lentamente con l'acqua. Il compost è superiore per questo motivo, è una pratica gratuita che permette di avere terreno ricco di nutrienti, organismi (quali i lombrichi) utili e un ottimo terreno per tutte le piante.

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